Narrazione Mescolanze

MESCOLANZE narrazione con laboratorio

“Mescolanze” è un laboratorio a 4/5 incontri per coinvolgere classi della scuola primaria (preferibilmente dalle I alla III) che si avvia a partire dalla storia “Piccolo Blu Piccolo Giallo” di Leo Lionni.
Nelle sue modalità si caratterizza per l'uso del colore per attivare percorsi di relazione del se con se stessi/e e gli altri/e.mescolanze laboratorio con il colore

Le attività, a partire dalla narrazione della storia Piccolo/a Blu Piccola/o Giallo/a”, saranno di prevalente carattere grafico pittorico, stimolando il gruppo classe ad un continuo tentativo di “non fermare niente”, di mantenere aperte le possibilità di reinterpretazione e riutilizzo di quanto si va sperimentando e creando – mescolando meticciando - con il colore.dinosauro macchia
Ad esemplificazione di quanto sopra espresso: macchie di colore sul foglio potranno dare adito ad una tecnica di pressione di altro foglio sul precedente, per ricavare due impressioni quasi identiche di colore sui due fogli; e queste macchie - se ritagliate nei contorni - potranno diventare altro, ad esempio elementi da incollare su cartoncini per realizzare “carte da gioco per inventare storie”... quanto espresso con il colore potrà altresì essere “tradotto” in un altra ulteriore forma espressiva, usando corpo, voce, movimento... le idee che copiose verranno dal gruppo animato da protagonismo.

Le “mescolanze” di colore danno così origine a contaminazioni nelle relazioni tra le persone, attraverso ciò che i singoli le singole hanno creato e che sono disposti/e a mettere a disposizione di tutti/e, l'attribuzione di significato ad un qualcosa diventa sfida per reinterpretare la stessa cosa in altra cosa che la creatività suggerisce. L'identità ed appartenenza che l'uno proietta sulla cosa che ha creato diventa possibilità per altri/e di “non fermarsi”, se l'uno accetta di donare scambiare barattare collaborare con l'altro/a, disponibilità all'apertura “ai possibili” per rinforzare legami di amicizia ed inclusione nel gruppo.

mani colore viso
Piccolo blu (o piccola Blu?) è un bambino con molti amici, ma il suo preferito è Piccolo giallo (o piccola Gialla?). Con lui si diverte a giocare a nascondino, a correre e a saltare. Un giorno Piccolo blu viene lasciato da solo in casa e Mamma blu gli raccomanda di aspettarla e di non uscire. Piccolo blu però non ubbidisce e va in cerca di Piccolo giallo per giocare un po’. All’inizio fa fatica a trovare l’amico: lo cerca in casa, per strada, dappertutto, ma nulla! Finché improvvisamente, girato l’angolo, lo vede ed esclama, come solo i bambini sanno fare: “Eccolo!”. L’entusiasmo e la gioia sono incontenibili e così i due si abbracciano e riabbracciano fino a fondersi tra loro diventando verdi. Poi vanno a giocare nel parco, a scavare un tunnel e ad arrampicarsi su una montagna: miracoli di una grande amicizia! Tornando a casa, però, accade qualcosa di spiacevole. Mamma blu e Papà blu non riconoscono il figlio: “Tu non sei il nostro Piccolo blu. Tu sei verde”. La stessa capita a Piccolo giallo. Affranti, i due bambini cominciano a piangere grosse lacrime, non verdi come ci si aspetterebbe, ma blu e gialle. E piangono così tanto da ricomporsi e ritrovare se stessi. Alla fine, sia i genitori di Piccolo blu sia quelli di Piccolo giallo, per la gioia incontenibile di vedere i propri bambini di nuovo a casa, si abbracciano diventando anche loro un po’ verdi e intuendo così quello che è successo…
coriandoli di veline
mescolanze di colore aprie fogli con colori

Ma cos’è successo veramente in questa storia? Il verde è il risultato della mescolanza del blu e del giallo, ma anche il simbolo di una grande amicizia. E Leo Lionni, tra i più innovativi maestri dell’illustrazione per l’infanzia del secolo scorso, affrocchi colorationta con estrema delicatezza e forza poetica questo classico tema, individuandone tutte le sfumature possibili: identità, diversità, ingenuità, condivisione, libertà, multiculturalità.
E raggiunge l’obiettivo ricorrendo a una coppia di protagonisti che non è né casuale né tantomeno usuale. Piccolo blu e Piccolo giallo non hanno occhi, né naso, né bocca, sono pure macchie di colore blu e giallo, eppure riescono a raccontarsi così bene da arrivare a noi lettori nella loro verità più intima. Per i bambini l’amicizia è un valore importante, quasi una prima forma d’innamoramento che provano verso l’Altro. E, a differenza di molti adulti, vivono questo rapporto con purezza e poche remore fino a farsi travolgere e perdere parte della loro identità. A molti genitori sarà capitato di veder tornare a casa il proprio bambino “un po’ verde” - che parla in modo insolito o ha una postura o un modo di fare mai visti prima – e probabilmente la prima reazione sarà stata di rifiuto (“Io non ti riconosco più”). Sono proprio i due protagonisti (bambini/e?), però, che dimostrano ai genitori (adulti) che la fusione è un momento necessario da attraversare per sentire fino in fondo l’altro e prendere qualcosa da lui, senza che per questo venga intaccata l'identità personale: non a caso, le lacrime non cambiano colore.
Questo piccolo “esperimento” conferma che l’incontro con l’altro, con chi è diverso da noi, non ci toglie qualcosa, ma al contrario ci arricchisce, ancor di più se l’incontro avviene tra persone-colori lontani. Con Piccolo blu e piccolo giallo Lionni crea un libro paradigmatico che continua, a oltre sessant’anni dalla prima edizione, a conquistare il cuore e la testa dei piccoli lettori.

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LIBRIAMOCI letti da noi per voi alla radio Freccia Azzurra narrazione su youtube

Originale narrazione su youtube - CON LE MANI - AMICI PER LA PELLE

tre narrazioni video con l'uso del pongo: prima - seconda - terza

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