logo Geniali da piccoli con Renzo Laporta

Geniali da piccoli


Costruire giocattoli è sempre stata prerogativa dei bambini e delle bambine, soprattutto riciclando con inventiva ciò che gli adulti gettano e/o non utilizzano più. Oggigiorno questa pratica ludica resta attiva più in altri contesti socio-culturali che nel nostro, "moderno o post moderno" che si dica.

Così, come un linguaggio universale espresso in ogni dove terrestre, senza limitazioni di genere, età, cultura, religione, status sociale, abilità, individualmente o in compagnia, la "generazione in erba", ancora là dove succede, svaga se stessa nel creare gli "attrezzi" per divertirsi con poco, lasciando segni di presenza nell'ambiente in cui abita, mettendosi alla prova per diventare "grande", ed interiorizzare il mondo.
In questo loro procedere, attratti curiosità e dal processo di crescita, danno testimonianza della loro genialità precoce.

Materiali e strumenti per costruire la trottola di metallo
trottola del "fai da te" di metallo con vestito

A tale proposito mi è sembrato importante che "Geniali da piccoli" fosse il nome più appropriato per questo sito internet, che vorrei mi rappresenti.

Appassionato di ricerca e promotore del gioco, del Diritto a giocare così come ai diritti espressi all'articolo 31 della Convenzione dei diritti dell'infanzia/adolescenza, riconoscendo, valorizzando e stimolando la cultura ludica partecipata e inclusiva, ricorrendo ai laboratori, alla formazione, ai progetti di rete, muovo tentativi per liberare questi talenti geniali.
Questa cultura partecipata può essere tanto degli adulti che dei minorenni di età; il mio impegno è più orientato a farla esprimere DAI e CON i bambini e le bambine piuttosto che PER loro - ed in questo senso agisco a riconoscimento e propulsione degli articoli della Convenzione dei diritti dell'infanzia/adolescenza, soprattutto quelli centrati sul gioco e la partecipazione, nonchè gli altri diritti correlati.
Nel contempo sono giunto a riconoscere che questo non è sufficiente. Infatti, diventa non accettabile che per vari motivi, si proponga la qualità del gioco senza che si garantisca l'accessibilità dello stesso. Mi guardo indietro e con imbarazzo mi accorgo quanto difficile sia ancora la condizione dell'infanzia dei bambini e delle bambine di oggi nelle nostre città.
I grossi limiti posti alla loro libera mobilità negli spazi di vita quotidiana, impedisce loro il gioco libero, generando molteplici ostacoli alla crescita. Perciò, non riesco a ritrovarmi ad insegnare e promuovere il gioco nei contesti educativi, senza associare a questo anche l'esercizio del mio potere di influenzare chi decide le politiche sulla città, senza mettere buone cause affinchè si possa migliorare la condizione dell'infanzia, almeno dal punto di vista di poter accedere liberamente ai diritti al cui senso dell'Art. 31 (non solo giocare, ma anche pausa ricreazione e accesso da protagonisti all'arte e alla cultura - per una visione completa del senso dell'articolo 31 vedere il Commento generale n.17 all'Art. 31 scaricando dal sito della Libera Università del Gioco - LUnGi).
Della combinazione tra buone pratiche e politiche sul gioco, ne è testimonianza il sito dell'associazione Lucertola Ludens APS e del progetto della Festa del diritto al gioco di Ravenna.

L'ambiente di vita chiaramente influenza quella che può definirsi una predisposizione naturale a "manipolare" con piacere il mondo che circonda l'infanzia: e così che gli adulti, con le loro concezioni ed immagini di infanzie, possono inibire o al contrario facilitare il processo di crescita, che è sempre un liberare il potenziale interno di ciascuno e ciascuna, favorendo l'autonomia e l'indipendenza, l'interazione e condivisione.


Purtroppo, i bambini e le bambine di oggi, per una drammatica perdita delle possibilità di scambiare tra di loro la cultura ludica materiale (e non solo), hanno quasi completamente annullato questa divertente e costruttiva alternativa al mercato, soprattutto se esercitata in forma autogestita, autodiretta, condivisa con gli altri e le altre... che è un processo del tutto diverso dal comperare il giocattolo pre-confezionato.

trottola di metallo "ripiena" di cartone e perno in matita
trottola di metallo con vestito di carta

Oggi, sulla scena resta prevalentemente il mercato, il quale - e raramente con uno slancio ed un surplus d'umanità e di vera intenzione educativa - propone di consumare, seducendo spesso in modo occulto, pervasivo, intelligente e scaltro. A tale sfida mi sono sottratto, creando uno strumento gratuito ed alternativo di azione e riflessione sulla cultura ludica partecipata, promuovendo anche l'avvio di questo progetto di scrittura personale, coinvolgendo altri e altre in reti di relazioni solidali.


Spesso chi opera come me, nel proprio fare professionale, rilancia il recupero di antichi e piccoli saperi, fomentando modalità di trasformazione degli scarti del mondo, così ottenendo oggetti ad alta valenza ludica, dispositivi di divertimento; che possono essere arricchiti anche da una loro raffinatezza estetica, e soprattutto portatori di bonario spirito di relazione con sè stessi, gli altri e l'ambiente.

vestiti di carta per le trottole
appuntire la matitina ma non troppo per ottenere il perno della trottola
tracciare il contorno sul cartone per realizzare dei dischi, ricorrendo al coperchio già provvisto di un foro centrale
ritagliare 3 o 4 dischi di cartone da inserire nel coperchio di metallo
inserendo i dischi nel coperchio di metallo, anche comprimerli
per facilitare l'ingresso nel coperchio, aiutarsi con un cacciavite corto a testa piatta

In questo sito non esporrò esempi di tale manualità ludica e creativa,  se non la costruzione della trottola di metallo decorata con il suo "vestito" (come nelle immagini di questa pagina), ma mi limiterò a rilanciare verso altri siti in cui trovare esempi concreti; interessanti gli articoli e le piccole pubblicazioni che ho scritto e che potrete trovare nella pagina Articoli.


La mia attenzione critica non si circoscrive al proprio contesto locale di vita. Credo profondamente nel valore del confronto, della collaborazione, della costruzione di reti che partecipano a progetti comuni, del supporto che valica frontiere.


In tutto questo mi sto impegnando alla grande, e so di essere in buona compagnia.


di Renzo Laporta