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Il team di progettazione e realizzazione del sito internet, nonchè di conduzione dei laboratori e dei Renzo Laporta ingrandimento progetti.

Il Team di lavoro

Renzo

Mi piace costruire giocattoli, ma non ne ho mai venduto uno. Prevalentemente desidero fare ricerca ed insegnare a costruire giocattoli, trasformando materiali riciclabili e utilizzando le tecnologia di base o tecnologia delle mani – niente strumenti elettrici. Spesso ai bambini piace chiedermi quando ho cominciato? La domanda mi conduce a raccontare di quando da bambino mi trovavo ad inventare giochi in scatola, andando a pescare le idee nel negozio di giocattoli, e tornavo a casa per fare i mie dovuti adattamenti e rielaborazioni, utilizzando materiali poveri che avevo a disposizione, testando il gioco che avevo costruito con gli amici di cortile. Oggi mi preoccupa molto rilevare come le nuove generazioni hanno così poche occasioni per esercitare il loro protagonismo, anche rischiando di fare degli errori, eppure apprendendo in prima persona.Primo Fornaciari ingrandimento
Una cosa di cui ne sono fiero? La giornata di Iqbal

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Primo

Sono stato bambino a Ravenna negli anni ’70, gli ultimi che ancora hanno visto intatta, in Italia, la catena di trasmissione del saper fare ludico tra le generazioni infantili.
I giochi spontanei e i giocattoli che ci facevamo da noi erano tantissimi. Intanto tutti quelli che servivano a dar battaglia (dagli elastici con le camere d’aria delle gomme di bicicletta; alle cerbottane fatte con i tubi sgraffignati agli elettricisti nei palazzoni in costruzione), poi quelli di circuito (biglie, tappini a corona ecc.), per tacere delle capanne costruite praticamente con qualsiasi materiale raccattato.  Più che geniali eravamo selvatici.
Ma anche generosi: c’era sempre qualcuno disposto a insegnare all’ultimo arrivato come arrotolare una striscia di carta per ottenere una perfetta cartuccia da cerbottana. Ho giocato tanto da piccolo, ma anche adesso, tutto sommato, non mi posso lamentare. ingrandimento Simona ingrandimento

Simona

Napoli, una città dove il fermento inizia sottoterra.
È lì che sono cresciuta. Dove la strada è ancora vissuta anche dai bambini, capitanati dall’inestinguibile scugnizzo.  Nel mezzo di questa vulcanica espressione di caos e complessità dei Campi Flegrei, tra le intime mura di casa, ho avuto la fortuna di giocare vicino alle macchine da cucire di mia madre e delle mie nonne. E negli “scantinati” (le cantinole) di mio padre e dei miei nonni. Con gli scarti dei merletti, di stoffe e nastri. O con gli affascinanti attrezzi e tutto ciò che in giro si poteva recuperare. Ingegnarsi a trovare le più strampalate soluzioni, fare bottino con gli oggetti dei grandi e riuscire a conquistare spazio e tempo nel loro lavoro domestico, era per me una quotidiana avventura. Quel gioco aveva le sue regole e dei tempi da rispettare. È stato un dono prezioso; mi ha insegnato la manualità che ancora uso per giocare. sabina morgagni ingrandimento

Sabina

Briosa e bizzarra, artista e talentata animatrice Sabina si diverte a saltellare tra l'arte, la narrazione con e dei suoi burattini e la conduzione dei laboratori di manualità creativa.

Vedi il link al suo sito di artista, pittrice dai forti colori di fuoco nei contesti del circo, dove clowns e marionette sono personaggi di feste sempre a Carnevale...

 

 

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